Colle di Tenda

2 Col di TendaVista da ovest. In questa fotografia sono visibili tutti i sei forti.

N.49 (X=59, Y=91) nella mappa – Agosto 2010

Vista da est. Sono visibili quattro forti.

N.53 (X=65, Y=92) nella mappa – Settembre 2010

Il campo trincerato del Colle di Tenda

Le opere furono iniziate nell’anno 1881, pochi anni dopo l’ascesa alla Presidenza del Consiglio di Francesco Crispi, ostile alla Francia e favorevole all’alleanza con la Germania (Triplice alleanza) e l’anno prima dell’apertura del tunnel stradale del Col di Tenda.  E’ costituita da un forte principale e da 5 forti satelliti, nei quali si mischiano diverse concezione  difensive; quella “classica” che vede qui la sua ultima realizzazione e prevede l’utilizzo di alti muri non defilati ospitanti le bocche da fuoco e quella più moderna che prevede che i forti, generalmente a pianta poligonale, siano completamente interrati e nascosti al tiro nemico.

Il primo forte ultimato fu quello di Colle Alto (Fort Central per i francesi), che sorge esattamente sopra l’asse del  tunnel stradale, mentre gli altri furono ultimati nel 1885. A est del forte di Colle Alto (m.1926 ) sono localizzati i forti  Taborda (m.2005) e Pepino (m.2275), mentre a ovest i forti Margheria (m.1849), Pernante (m.2115) e Giaura (m.2253). Un vasta caserma, (Caserma Centrale) attualmente in cattive condizioni di conservazione, è localizzata immediatamente dietro il forte di Colle  Alto, in posizione non visibile dalla Val Roia.

L’intero campo trincerato disponeva di 59 cannoni a retrocarica di medio e piccolo calibro, distribuiti fra i vari forti. Caratteristiche comuni a tutti i manufatti sono l’utilizzo di una muratura tradizionale legata con calce o cemento, orli delle ferritoie e finestre con mattoncini rossi, la presenza del fossato con ponte levatoio, le cisterne dell’acqua occultate nel sottosuolo dei forti. Nel 1893 furono eseguiti i collegamenti telefonici e telegrafici.

Durante la prima guerra mondiale i forti furono disarmati ed i cannoni inviati sul fronte austriaco. Successivamente furono utilizzati solamente come magazzini e per l’acquartieramento di truppe di riserva. Erano passati gli anni delle fortezze in pietra e terra, sostituite negli anni ’30 del secolo scorso dal calcestruzzo e dall’acciaio delle opere del Vallo Alpino.

  • Libri consigliati: Le strade dei forti, Marco Boglione, Edizioni Blu;
  • La via del Sale, Edizioni Blu;
  • Forts et ouvrages di col de Tende, Itineraires du Patrimoine.